Abbiamo perso anche la sovranità alimentare?

Abbiamo perso anche la sovranità alimentare?
Coltivare un orto sarà illegale se non impossibile.

Oltre ad averci tolto la sovranità  monetaria, come prevedibile, le potenti élites dei Signori Oscuri stanno accelerando le manovre per privarci totalmente anche della sovranità alimentare.  Alcuni mezzi utilizzati per raggiungere tale scopo sono ormai abbastanza noti, come ad esempio la manipolazione climatica o la creazione di sementi brevettate e modificate geneticamente (ricordiamo i semi “Terminator” e “Zombie” prodotti dalla Monsanto: i primi producono piante con semi sterili che costringono il coltivatore a ricomprare i semi brevettati ad ogni ciclo; i secondi producono piante alle quali la fertilità deve essere “risvegliata” e stimolata attraverso l’applicazione di prodotti chimici, ovviamente brevettati). Altri mezzi sono meno conosciuti, presumibilmente poichè più subdoli o di “nuova generazione”.

Da qualche anno a questa parte sono perfino riusciti ad inventarsi un nuovo disturbo piscologico: l’ortoressia (ortorexia). In poche parole: le persone che vogliono mangiare cibi sani sarebbero ora affette da una malattia mentale. Recentemente avete cominciato ad evitare di mangiare l’abbacchio tutti i giorni perché l’inattività fisica della vita moderna vi ha ridotto ad una palla di lardo e perciò vi siete imposti di nutrirvi principalmente con insalatone e macedonie di frutta? Allora, probabilmente, dovreste considerare l’idea di farvi visitare dallo strizzacervelli. Potreste essere ortoressici, afllitti cioè, da una psicopatologia alimentere, alla stregua dell’anoressia. Non preoccupatevi però: per il momento il vostro disturbo magari non è considerato grave come quello di un pedofilo. Al massimo, un poco più serio di un semplice tic. Bel modo di incoraggiare la sana alimentazione, vero?

Come se non bastasse, i tecnici di questa burocrarchia vogliono sottrarci la sovranità alimentare anche a livello legale.
Dal 1998, una direttiva comunitaria regola la commercializzazione e lo scambio di sementi, stabilendo che debbano essere riservati esclusivamente alle compagnie sementiere, vietandolo agli agricoltori. Nel luglio dello scorso anno, la Corte di giustizia europea, ha rimarcato la questione con una sentenza nella quale si impone il divieto assoluto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non siano scritte nel catalogo ufficiale europeo.

Ultimamente si sta diffondendo la notizia relativa al “Plant Reproductive Material Law”, una legge proposta dalla Commissione europea con la quale si vorebbe mettere fuorilegge il “coltivare, riprodurre o commerciare” sementi di ortaggi che non siano stati “analizzati, approvati ed accettati” da un nuovo apparato burocratico europeo, l’Agenzia delle Varietà Vegetali europee. Ben Gabel del Real Seed Catalogue afferma che con questa legge si vuole «stroncare i produttori di varietà regionali, i coltivatori biologici e gli agricoltori che operano su piccola scala». Spiega Gabel: «I piccoli coltivatori hanno esigenze molto diverse dalle multinazionali: per esempio, coltivano senza usare macchine e non vogliono utilizzare spray chimici potenti. Quindi, non c’è modo di registrare quali sono le varietà adatte per un piccolo campo, perché non rispondono ai severi criteri della “Plant Variety Agency”, che si occupa solo dell’approvazione dei tipi di sementi che utilizzano gli agricoltori industriali. Questo è un esempio di burocrazia fuori controllo. Tutto quello che produce questa legge è la creazione di una nuova serie di funzionari dell’Ue, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno, mentre la stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da agricoltori nei loro piccoli appezzamenti e interferisce con il loro diritto di contadini a coltivare ciò che vogliono. Questa legge uccide completamente qualsiasi sviluppo degli orti nel giardino di casa in tutta la comunità europea», ovviamente a vantaggio della multinazionali del settore.

In pratica tutti i semi, gli ortaggi, le piante ed i giardinieri dovranno essere registrati. L’orto del nonno potrebbe diventare illegale e voi parenti di un criminale.
Le assurde “teorie complottiste” denunciate per anni da quelli che sembravano solamente un branco di paranoici schizzoidi, prendono  sempre più consistenza in quella che viene definendosi come un’inquietante realtà.
Su Natural News Mike Adams dichiara: «Questa mossa è la “soluzione finale” della Monsanto, della DuPont e delle altre multinazionali dei semi, che da tempo hanno tra i loro obiettivi il dominio completo di tutti i semi e di tutte le coltivazioni sul pianeta». In questa maniera i tecnici dell’ImpEuro consegnano «il pieno controllo della catena alimentare nelle mani di corporazioni potenti come la Monsanto». Adams precisa che «i piccoli coltivatori dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare i semi». Praticamente, un modo per scoraggiare i piccoli produttori che saranno così costretti a sostenere tutte le spese burocratiche: registrazione della denominazione di varietà, controlli, analisi, esami e richieste. «Il problema di questa legge è sempre stato il sottotitolo, che dice un sacco di belle cose sul mantenimento della biodiversità e sulla semplificazione della legislazione, ma negli articoli della legge c’è scritto tutto il contrario», prosegue Mike Adams. Per esempio, nella normativa, nella parte relativa alla semplificazione delle procedure per le varietà amatoriali, non viene assolutamente nominato il Defra (Department for Environment, Food and Rural Affairs), il dipartimento britannico per l’agricoltura impegnato a preservare le varietà amatoriali. In poche parole la maggior parte delle sementi sarà fuorilegge. «Questo significa che l’abitudine di conservare i semi di un raccolto per la successiva semina diventerà un atto criminale», conferma Adams, secondo il quale i governi starebbero «prendendo il controllo, un settore alla volta, anno dopo anno, fino a non lasciare più nessuna libertà e ridurre le popolazioni alla schiavitù in un regime dittatoriale globale».

La perdita della sovranità alimentare era stata teorizzata profeticamente dallo stesso Adams nel suo libro Freedom Chronicles 2026 nel quale, in uno scenario distopico con leggi draconiane, i semi sono oramai diventati illegali ed il protagonista vive attraverso il contrabbando di sementi, sfidando la tirannia della Monsanto.
Purtoppo, la realtà si sta sempre più avvicinando a questa inquietante visione fantascientifica. Conclude infatti Mike Adams: «Chiunque voglia prodursi il suo proprio cibo sta per essere considerato un criminale. Tutti i governi cercano un controllo totale sulla vita dei cittadini e cospirano con le multinazionali come la Monsanto. Non vogliono che nessun individuo sia più in grado di coltivare il proprio cibo». Le élites mondiali vogliono il dominio totale sulla catena alimentare, strappandoci una libertà fondamentale: il diritto all’alimentazione, la sovranità alimentare.

Come non ricollegare tutto ciò all’oscuro Codex Alimentarius, creato nel 1963 sotto il controllo della F.A.O. (Food and Agricolture Organization) e l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità), comprendente un corpus di leggi sull’alimentazione: norme per i prodotti alimentari, codici di igiene, valutazione dei pesticidi, limiti dei residui di pesticidi, linee guida dei contaminanti, valutazione degli additivi alimentari, valutazione dei farmaci in veterinaria. Il Codex Alimentarius ha, per esempio, reso illegale la Vitamina C in dosi giornaliere superiori ai 180 mg.
Ecco i link al sito disinformazione.it dove potrete leggere un ottimo articolo sui risvolti pericolosi del Codex Alimentarius ed uno sull’ormai nota banca dei semi finanziata proprio da Monsanto, Syngenta, Fondazione Rockefeller, Pioneer Hi-Bred (allo studio di OGM per conto della DuPont) e Bill Gates. La banca delle sementi, ricordiamo, è situata ad un migliaio di chilometri dal Polo sull’isola di Spitsbergen, parte dell’arcipelago di Svalbard nel mare di Barents e sarebbe stata progettata per conservare i semi di tre milioni di varietà di piante da tutto il mondo. È una fortezza a prova d’intruso che ben lascia presagire gli scenari e gli eventi previsti per l’umanità da questa sinarchia di arconti.

Oltre alla sovranità monetarià, non facciamoci fregare pure la sovranità alimentare.

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5 risposte a Abbiamo perso anche la sovranità alimentare?

  1. rai ha detto:

    Molto inquietante. Comincio a sentirmi dentro un romanzo di Owen

  2. sporchibanchieri ha detto:

    Sembra di essere a metà tra il romanzo di George Orwell “1984” e “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley!

  3. Pingback: L’Egitto copia l’Italia e sospende la Costituzione | sporchi banchieri

  4. fausto ha detto:

    La posta in gioco ora e qui è la possibilità per alcune multinazionali di rifilare a noi europei alcune cultivar ogm che stanno franando negli Usa. In terra americana esplodono le infestazioni di malerbe resistenti agli erbicidi, e di insetti resistenti alla tossina Bt. A questo punto, l’una o l’altra: o riescono a rifilare a noi queste sciocchezze – che nelle Americhe dovranno essere abbandonate – oppure chiudono bottega. E’ solo questione di tempistica.

    • sporchibanchieri ha detto:

      Hai perfettamente ragione, stanno cercando di rifilare e appioppare dei prodotti che portano più problemi di quanti ne risolvino. Generalmente lo fanno con i Paesi in via di sviluppo o del terzo mondo.
      L’Italia non è sicuramente in via di sviluppo… quindi evidentemente ci considerano (forse nemmeno sbagliando più di tanto) una Paese del terzo mondo.

      Un saluto

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