Quel che rimane del Partito Democratico

Partito Democratico PD P2
Ecco il nuovo logo del PD.

Che il Partito Democratico non avesse niente di sinistra era noto da tempo. Forse dal momento della sua costituzione nel “lontano” 2007. Anche di “democratico” non è che avesse molte cose. L’unica cosa certa in questi anni sono stati gli inciuci e la finta opposizione al governo Berlusconi, palese ed evidente, come testimonia l’ormai storico discorso di Luciano Violante alla Camera. Del resto, il primo punto del Piano di Rinascita Democratica della Loggia P2 sequestrato a Maria Grazia Gelli, figlia del Maestro Venerabile Licio, recitava esplicitamente: «L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema».
Sarà per questo che l’avranno chiamato “Partito Democratico”. Considerando anche l’esplicita apertura alla Massoneria di Bersani, ci sarebbe da chiedersi se “PD” non sia anche l’acronimo di PDue. Si legge in un articolo pubblicato dal sito affaritaliani.it qualche anno fa, intitolato Bersani ha indossato il grembiulino (ovviamente si parla del grembiulino massonico): «Ma perché Pier Luigi Bersani ha accettato di lasciare aperte le porte dei Democratici alla massoneria? Semplice, spiega un parlamentare del Pd. In Romagna e in Toscana esiste da decenni una numerosa componente di massoni, storicamente anti-clericale e legata anche al vecchio Partito Repubblicano. […] Nel frattempo Ezio Gabrielli, l’assessore di Ancona costretto alle dimissioni dopo aver dichiarato di essere affiliato al Grande Oriente d’Italia, è sospeso dal partito. I garanti hanno deciso che potrà rientrare nel Pd se dimostrerà che la sua loggia massonica non è segreta e non ha fini contrari al codice etico e allo statuto».
Ora capite che la commistione tra Monte dei Paschi di Siena e Partito Democratico è anche fatta di Massoneria. Ed appare ovvio perché il PD non ha mai toccato Berlusconi: fanno parte delle stesse bande e sette più o meno occulte.

Ricordiamo che uno degli obiettivi principali del Piano di Rinascita Democratica della P2 era l’affiliazione di esponenti politici in modo trasversale rispetto a tutti i partiti o «in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI, PSDI, PRI, Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale)».
Ecco il vero motivo della nascita del Partito Democratico (PD, cioè PDue) e del Popolo della Libertà (PDL, ossia PDue Loggia). Lo confermò lo stesso Licio Gelli in un’intervista su “la Repubblica” durante il secondo governo Berlusconi: «Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trent’anni fa in 53 punti».

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4 risposte a Quel che rimane del Partito Democratico

  1. Marcella Nesset ha detto:

    A questo punto, peggio per noi se non apriamo gli occhi. Tutto ciò accade perché gran parte della gente e soprattutto dei nostri cosiddetti ” intellettuali” rifiuta ancora di riconoscere il grande gioco massonico che da secoli, e non da ieri, regge il mondo. Ciò che è davvero inquetante è l’incapacità della gente di togliersi le fettine di bresaola dagli occhietti. Fanatici della cospirazione giudaico-massonica, ci chiamano. Ma basterebbe per una volta guardare le cose semplicemente come sono, e non solo come ce le raccontano.

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